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Incendi

Analizzando le serie storiche dei dati statistici degli incendi si evince che essi non sono diminuiti col trascorrere degli anni. Lo sviluppo tecnologico ha aumentato notevolmente il numero e la tipologia degli impianti che accompagnano gli insediamenti e le attività umane.

Se si considera ad esempio il tetto di un edificio. allora si deve riconoscere che, nel tempo, si è passati dal tetto “semplice” con struttura in legno e lastrico solare in laterizio, al tetto “coibentato” registrando un drastico incrementato dei materiali polimerici derivati dal petrolio, impiegati per le guaine impermeabili, le barriere al vapore, gli isolanti termici e termo-acustici.

Contemporaneamente si è ampliata anche la funzionalità del tetto che, oggi, è divenuto sede di un gran numero d’impianti, aventi nature completamente diversificate: sistemi di evacuazione di gas esausti (sfiati, camini) che si accompagnano con la varietà di generatori di calore a cui possono essere collegati (stufa ad olle, a pellets, a legna, a gas, a gasolio, cucina economica); macchine per il trattamento dell’aria (condizionatori e ventilatori); dispositivi di ricetrasmissione radio; sistemi di captazione ed immagazzinamento delle acque meteoriche; serbatoi per acqua sanitaria, impianti fotovoltaici nel quale sono in gioco potenze ragguardevoli in corrente continua ed impianto solari per la produzione di calore.

Tutto ciò implica la necessità di ridefinire il concetto tradizionale di “tetto”, avvicinandolo idealmente a quello di un ambiente tecnico che necessita, quindi, di periodiche ispezioni ed adeguata manutenzione. La molteplicità degli impianti oggi presenti sul tetto, la varietà dei materiali che costituiscono il tetto, la maggior parte di origine petrolchimica, possono costituire un’utile a chiave di lettura per le statistiche sugli incendi.

Lo stesso principio vale, ad esempio, anche per i veicoli. L’implementazione dei dispositivi di comfort e degli smart system (condizionatore, luci di cortesia a tempo, chiusura finestrini automatica, chiusura centralizzata, ecc) ma anche di sicurezza (posizionatore GPS; antifurto, rilevatori di ribaltamento e spostamento del veicolo, pompa ABS), comporta che un gran numero di sistemi elettrici ed elettronici rimangono sotto tensione elettrica anche dopo lo spegnimento del veicolo e nonostante l’estrazione della chiave dal cruscotto. Tale situazione è potenzialmente idonea per lo sviluppo di un incendio, nel caso d’avaria di un sistema elettrico, anche a veicolo spento.

L’analisi della dinamica di un incendio e la ricerca delle sue cause prime non può prescindere dalla conoscenza dei materiali e del loro comportamento chimico – fisico; dalla conoscenza degli impianti e del loro funzionamento unito alla conoscenza delle tecniche di sopralluogo necessarie per svolgere un’indagine forense, all’interno di un ambiente che può essere assai circoscritto (come, ad esempio, un’autovettura) o assai esteso come può esserlo, ad esempio, il teatro di un incendio in area urbana od industriale.

Di seguito presentiamo alcune immagini dei casi in cui si è intervenuto.

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